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venerdì 8 gennaio 2016

ELOGIO DI HOPPER

Premessa: io amo i cattivi Disney, in generale hanno un iter più divertente e fantasioso dei rispettivi antagonisti buoni, anche se poi fanno una fine da idioti. Ci sono due tipi di cattivi in genere: quelli portati al male da brutte esperienze di vita, e quelli malvagi. 
Due esempi: Scar è cattivo perché vissuto sempre nell'ombra opprimente del fratello, poi quando finalmente poteva dire "ok, mio fratello è un gran rompicoglioni, ma tra qualche anno erediterò il regno e vaffanculo", arriva Simba a rovinargli la piazza.
La strega di Biancaneve è cattiva e basta.
 

Il mio cattivo Disney per eccellenza è Hopper. La cavalletta di A bug's life. Mi piace perché è intelligente, ed un ottimo capo: "Prima regola del comando. Ogni cosa qui è colpa tua".
Inoltre, benché muoia tra atroci sofferenze ed in maniera abbastanza stupida, dà una lezione su uno dei miei punti cardine dell'essere genitore.

Una delle cose che non sopporto, in generale, è il concetto del "lasciar correre". Del tipo: "Che importa se fa capricci per come è vestito, non deve andare ad una festa da ballo, lo vesto come vuole", "Che importa se mangia con le mani, tanto poi lo pulisco", "Che importa se ha rotto questa cosa, tanto dovevo già buttarla". 






 

Lo sciame di cavallette si trova in pieno deserto. Devono tornare dalle formiche per prendersi l'offerta raddoppiata di cibo; le cavallette non vogliono sobbarcarsi il viaggio a poca distanza dall'inizio dell'autunno, col rischio pioggia: c'è già abbastanza cibo per tutto l'inverno...

https://www.youtube.com/watch?v=bPW9mIrQcXA

"Non si tratta di cibo, si tratta di tenere quelle formiche in riga."

Ora, in maniera sicuramente meno truce e trasponendo alla vita di tutti i giorni, spesso non si tratta del motivo del capriccio, di per sé magari trascurabile.
Si tratta di educazione. L'educazione è figlia della coerenza, e la coerenza spesso può essere pedante: se lascio correre una cosa, quella cosa tornerà. E' assiomatico. A volte non ci costerebbe nulla accontentare, far finta di nulla. E' la cosa più semplice.
Se Simona mi risponde male, perché è stanca, arrabbiata, o che, potrei fare finta di nulla. Ma ha risposto male, e per quanto la punizione sarà lieve o comunque commisurata al momento, dal mio punto di vista DEVE esserci, o lei riterrà che rispondere male sia una cosa trascurabile.




Per questo mi piacciono i cattivi: offrono sempre spunti di riflessione.


Alla prossima!